Eva & Franco Mattes Personal Photographs
Casello Ovest di Porta Venezia
Piazza Guglielmo Oberdan 4, Milano
Dal 7 aprile 2025
Porta Venezia Design District 2025
Eva & Franco Mattes Personal Photographs
In occasione della Milano Design Week 2025, il Museo nazionale dell’Arte digitale inaugura un nuovo intervento nello spazio pubblico della città di Milano, con l’opera Personal Photographs – 21 January 2017 di Eva & Franco Mattes, installata sul casello ovest di Porta Venezia grazie alla collaborazione con NONSOLOLOFT SRL, partner del Porta Venezia Design District.
L’istallazione rappresenta un’anteprima del primo nucleo di acquisizioni del Museo, composto da una selezione di opere significative del percorso artistico di Eva & Franco Mattes, acquisite grazie al bando “PAC2024 – Piano per l’Arte Contemporanea” per la selezione di proposte per l’acquisizione, la produzione e la valorizzazione di opere della creatività contemporanea nelle collezioni pubbliche italiane, in attuazione dell’art. 3 della legge 23 febbraio 2001, n. 29 della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Il progetto di acquisizione di cinque opere rappresentative del percorso artistico del duo Eva & Franco Mattes, a cura di Matteo Lucchetti, è il primo passo, infatti, verso la costituzione di una collezione di opere di arte contemporanea che usa il digitale e le nuove tecnologie in tutte le sue forme e ha l’obiettivo di storicizzare una narrazione dalla prospettiva italiana del fenomeno dell’arte digitale, di cui il duo è un esponente riconosciuto a livello internazionale e le cui opere si trovano, tra gli altri, nelle collezioni del San Francisco Museum of Modern Art, Whitney Museum of American Art di New York, Fotomuseum di Winterthur, Walker Art Center di Minneapolis, ed entrano così per la prima volta in una collezione pubblica nazionale in Italia.
Eva & Franco Mattes (1976, Brescia, vivono e lavorano tra Brescia e New York), inizialmente noti come 0100101110101101.org, sono rappresentanti di punta della net art e i loro progetti nascono da un’abile capacità manipolatoria dei media che permette loro di alterare videogiochi, siti web, film e pubblicità, riflettendo sull’impatto della sfera digitale e dei suoi immaginari sulle nostre vite.
L’installazione Personal Photographs – 21 January 2017 è costituita da una scultura temporanea site-specific, composta da una rete di passerelle portacavi in cui circolano costantemente 19 fotografie scattate dagli artisti il 21 gennaio 2017, che tuttavia restano deliberatamente inaccessibili a chi guarda l’opera. L’idea degli artisti è quella di rendere visibile, su un simbolico punto di ingresso della città, un’infrastruttura che permette l’ininterrotta trasmissione di immagini e dati nelle nostre vite, portando a riflettere su come la maggior parte delle immagini che oggi produciamo e guardiamo non esistano più materialmente ma soltanto come file digitali in continuo movimento, copiati e trasferiti tra dispositivi, server e centri di raccolta dati, attraversando chilometri di cavi o viaggiando dell’atmosfera attraverso reti wi-fi. L’opera rende quindi tangibile, in forma scultorea attraverso l’esposizione dell’hardware che permette il sistema di scambio dati, il fenomeno che quotidianamente vede la partecipazione volontaria di milioni di utenti che offrono a poche multinazionali un immenso bacino di informazioni che permettono loro di esercitare una influenza sulla società senza precedenti, e che, in tempi recenti, si traduce anche nell’addestramento delle intelligenze artificiali, destinate a sostituirsi in passaggi chiave dei processi decisionali futuri. La scelta di far circolare immagini, e non altri file, nei cavi non è casuale; infatti, le immagini digitali trasmettono informazioni aggiuntive attraverso i metadati: data e ora dello scatto, coordinate geografiche e dettagli tecnici. Ogni volta che un’immagine viene condivisa, per svago o intrattenimento, queste informazioni diventano, inconsapevolmente, sfruttabili economicamente e monetizzabili dalle aziende, eludendo qualsiasi concetto di protezione dell’autorialità connesso a queste.
L’argomento della condivisione delle informazioni personali è al centro di molte opere di Eva & Franco Mattes, che agli inizi degli anni 2000 produssero un’opera, Life Sharing (2000–2003), che è ormai un riferimento nel campo dell’arte digitale, e dove fecero l’esatto opposto di ciò che accade nella serie Personal Photographs (2019–incorso). Se nell’opera installata oggi sul Casello di Porta Venezia ciò che vediamo è solo l’infrastruttura, in Life Sharing ciò che era visibile era l’interezza dei contenuti esistenti sul loro computer: dalle opere d’arte ai materiali privati – e-mail, testi, fotografie e persino estratti conto bancari –, tutto era liberamente accessibile attraverso il web. Quello che allora apparve come un gesto radicale e paradossale, oggi è diventata una norma di comportamento sul web 2.0 delle app e dei social media, dove la sovraesposizione non solo è accettata, ma spesso addirittura desiderata e al centro di attività economiche e lavorative di autosfruttamento.
Personal Photographs, inoltre, funziona grazie a due microcomputer collegati da cavi ethernet e ad un codice che fa circolare i file, scritto dagli artisti assieme a David Huerta e reso disponibile gratuitamente sulla piattaforma open-source GitHub. Huerta, esperto di sicurezza digitale presso la Freedom of the Press Foundation, nel suo lavoro insegna ai giornalisti come sfruttare le nuove tecnologie per la privacy a tutela della libertà di stampa. La scelta di scrivere il codice in formato open-source consente ad altri sviluppatori e artisti di tutto il mondo di utilizzarlo, espanderlo e personalizzarlo, ricordando quindi Internet nel suo potenziale originale di luogo di libertà diffuse e anarchiche, diversamente dall’esperienza limitata e controllata a cui la maggior parte dei fruitori di internet è abituata.
IL MUSEO NAZIONALE DELL’ARTE DIGITALE
https://museoartedigitale.cultura.gov.it/
ll Museo nazionale dell’Arte digitale è un istituto autonomo del Ministero della Cultura, istituito nel 2021.
Il Museo avrà sede a Porta Venezia, dove verrà realizzato un polo espositivo dedicato all’arte digitale. I due edifici assegnati, il Casello Daziario Ovest, realizzato nel 1827 su progetto dell’architetto Rodolfo Vantini, l’ex Albergo Diurno Venezia, inaugurato nel 1926, sono temporaneamente concessi alla Direzione Regionale Musei Nazionali della Lombardia per l’esecuzione degli interventi di restauro e rifunzionalizzazione necessari alla realizzazione delle sedi del Museo.
A partire dal 2022, il Museo ha realizzato numerose attività espositive e progetti di valorizzazione dell’arte digitale, in partnership con le istituzioni culturali cittadine. Fra queste, si segnalano le collaborazioni con MEET – Digital Culture Center, con Palazzo Citterio e con la Direzione Regionale Musei Nazionali della Lombardia.
IL DISTRETTO PORTA VENEZIA
Il Distretto di Porta Venezia nasce come un progetto di valorizzazione territoriale che si propone di esaltare, attraverso eventi, installazioni e collaborazioni con istituzioni museali, brand e realtà indipendenti, l’identità storica, culturale e creativa di uno dei quartieri più rilevanti nel panorama artistico e sociale della città. Porta Venezia diventa così un modello di sviluppo culturale inclusivo e innovativo, capace di raccontare Milano in una chiave sempre più internazionale e dinamica.
MUSEO NAZIONALE DELL’ARTE DIGITALE
Maria Paola Borgarino, Direttrice
Gruppo di lavoro:
Verdiana Peron, funzionario architetto
Laura Filipponi, ufficio tecnico
ARTISTI
Eva & Franco Mattes
CURATORE DEL PROGETTO DI ACQUISIZIONE PAC
Matteo Lucchetti (in collaborazione con il Museo delle Civiltà, Roma)
Casello Ovest di Porta Venezia
Piazza Guglielmo Oberdan 4, Milano
Dal 7 aprile 2025