Milano Design Week 2024
Dal 15 aprile al 15 maggio 2024, La Galleria
Matria presenta la prima personale in Italia
dell’artista spagnolo Ivan Prieto, con una
selezione di opere mai esposte prima in Italia.
Le opere ultra-contemporanee dell'artista Iván
Prieto (nato a O Barco de Valdeorras (Spagna)
nel 1978, si concentrano sulla figura umana
da prospettive che evocano l'estetica
surrealista. Esplorano connessioni con la
cultura freak, riferimenti cinematografici e altri
elementi che configurano uno scenario abitato
da esseri androgini e straordinari. Personaggi
meditativi e introspettivi.
Il percorso espositivo presenta una serie di
gruppi scultorei che guidano il visitatore
attraverso una rappresentazione simbolica di
persone dell'ambiente dell'artista e delle sue
esperienze personali.
La creazione di questo tipo di opere e la
scultura stessa rappresentano uno stato di
meditazione per l'artista. Si percepisce una
connessione con quella parte silenziosa della
mente, un'introspezione che si riflette nelle
sue opere. Queste opere ibride, silenziose,
con le loro enormi orecchie, sembrano essere
all'erta, cercando di catturare ogni essenza
del loro essere, imparando ad amare e
accettare le proprie fragilità. Durante questo
processo, sembrano esseri isolati, in trance,
dove le sculture si immergono in se stesse e
stabiliscono una simbiosi con altre opere,
come il gruppo di ballerine e contorsioniste,
trasmettendo una sensazione di continua
ricerca dell'equilibrio nella vita.
I personaggi, con i loro occhi chiusi e la loro
fragilità, sembrano essere immersi in una
ricerca attiva di pace e silenzio interiore,
mentre ballano e lottano per mantenere
l'equilibrio.
Le rappresentazioni androgine di uomini e
donne manifestano le imperfezioni e le fragilità
d e l l ' e s s e r e uma n o n e l l a s o c i e t à
contemporanea, creando un universo proprio.
Nei suoi personaggi, ibridi tra umano e
animale, le emozioni assumono la forma di
maschere, secondo l'artista, “funzionano
come baluardi che le figure utilizzano per
affrontare la realtà".
Inquietante, commovente e onirica, la scultura
di Iván Prieto evoca un universo di suggestioni
artistiche che ricordano opere dei grandi
maestri. Paragonata all'opera di Juan Muñoz
per la capacità di trasmettere inquietudine e
solitudine dei suoi personaggi, e alla fotografia
della celebre Diane Arbus per la condivisione
del gusto per il "freak", o ai personaggi
cinematografici immersi nell'universo surreale
di David Lynch, l'arte di Prieto si distingue per
una complessa stratificazione di emozioni e
concetti.
Prieto trova nelle persone del suo circolo
intimo l'ispirazione primordiale per la
creazione delle sue sculture, un processo
creativo che inevitabilmente ricorda la tecnica
di George Seagal, anche noto per l'uso di
modelli umani. D'altra parte, la posa immobile
dei suoi personaggi e la capacità di
installazione delle sue opere lo avvicinano
stilisticamente a Erwin Wurm, creando così un
dialogo artistico che si sviluppa tra diverse
correnti e influenze.
Le "equilibriste" sono un tema ricorrente nella
carriera artistica di Ivan Prieto, simboleggiano
uno stato costante di "essere in equilibrio".
Altri elementi sono i busti, che evocano la
liberazione del subconscio surrealista e i
personaggi androgini, con una marcata
influenza platonica, spesso rappresentati con
labbra dipinte.
Un esempio notevole è il personaggio di
"Icaro", una scultura auto-riflessiva che rende
omaggio alla fragilità dell'artista durante il suo
soggiorno a Berlino, dove ha affrontato crisi
asmatiche a causa del cambiamento di
ambiente. Questa esperienza si riflette nella
sua opera attraverso i "gonfiabili", presenti
nella mostra, personaggi che sembrano
sgonfiarsi, soffocati da un ambiente ostile.
Nelle opere di Prieto, le emozioni assumono
forme mascherate, rappresentate spesso da
figure ibride tra umano e animale, funzionando
come travestimenti per affrontare la realtà. La
sua installazione attuale presenta personaggi
ieratici e colorati, incapaci di mostrare un
sorriso o di appena accennarne uno,
suggerendo una riflessione sulla condizione
umana.
Iván Prieto, nato a O Barco de Valdeorras
(Spagna) nel 1978, si è laureato in Belle Arti
presso l'Università Complutense di Madrid nel
2002 e ha completato la sua formazione
artistica presso la Hogeschool voor de
Kunsten nei Paesi Bassi. Sin dal primo
decennio degli anni 2000 ha esposto
ampiamente, sviluppando progetti e mostre in
vari paesi europei e in Cina. Le sue opere
sono presenti in importanti collezioni
istituzionali e private in tutto il mondo, tra cui
l'Università di Madrid, l'Università di Toledo,
La Casa de Galicia di Madrid e la Fundación
Granell di Santiago de Compostela. La sua
influenza artistica si estende oltre i confini
spagnoli, con opere anche in istituzioni
culturali in Francia e in Polonia.
Location - Orari:
Galleria Matria
Via Melzo 34
20129 Milano
info@galleriamatria.it
Informazioni
Ivan Prieto
Silente
15 aprile - 15 maggio 2024
Inaugurazione pubblico
15 aprile 2024, ore 18:30
Orari di apertura Galleria Matria
Dal martedì al sabato 11:00/13:00 -
15:00/19:00
Giorni di chiusura e festivi visitabile su
appuntamento scrivendo un email a
info@galleriamatria.it
Ingresso gratuito
Contatto stampa
Liana Solis
T. +39 348 0308757
press@galleriamatria.it
Anteprima stampa:
15 aprile 2024, ore 16:00
Invio richieste a Liana Solis
all’indirizzo email: press@galleriamatria.it